NOVEMBRE 2011-GENNAIO 2012
Una sosta in uno spazio d’arte dedicato al fascino della roccia e del tempo.
Roccia nata dal fuoco, dal nucleo incandescente, fluido ed invisibile del centro della Terra.
Così come dal nucleo, per stratificazioni successive di roccia, arriviamo al nostro pianeta come appare ai nostri occhi, così l’artista partendo da un pensiero “primordiale”, sovrappone in maniera emozionale la propria visione della genesi, concentrando in una “sintesi d’arte” un passato remoto con un futuro prossimo. La pietra diventa elemento fondamentale del nostro viaggio, prchè ne rappresenta la sostanza; nel vuoto della città, come anche nel suo pieno, che si realizza in superficie, il tufo, in particolare, regna sovrano. Ma il marmo già alle origini di Neapolis era altrettanto diffuso nell’arcitettura urbana, sia nella fase greca che in quella romana.
In questa sala dedichiamo la nostra attenzione al fascino della roccia.
La scelta di esporre alcune sculture in marmo dell’artista Francesco Mangieri, in arte Mao Tze Tung, in questo spazio riveste un forte valore simbolico, dovuto non solo ai temi rappresentati, ma anche alla pietra utilizzata. Un giardino di forme si spande nella nostra fantasia attraverso immagini stratificate sulla pietra, una sovrapposta all’altra.
Insieme alla pietra si stratifica anche il tempo: tempo su tempo.
In queste sculture, come negli antri sotterranei, si rivelano forme nella solida apparenza della pietra. In esse si racconta la transitorietà della storia, dalle origini ad oggi, attraverso il miscuglio di elementi cristiani e di suggestioni pagane. Dalla pietra emergono volti di santi e di dei, mostri mitologici, re e regine, madri e madonne. Queste sculture sono contemporanee perchè appartengono alla storia presente dell’artista, ma allo stesso modo sono antiche perchè danno conto di un bisogno ancestrale di dare vita ad una materia apparentemente inerte, di continuare cioè un processocreativo iniziato nella notte dei tempi. L’ambiente di Napoli Sotterranea che ospita “I pieni del marmo, i vuoti del tufo” è parte di una successione di stratificazioni urbanistiche, che, partendo dal periodo greco, attraverso quello romano, rinaschimentale e barocco, è giunta fino ai nostri giorni, conservando intatto il fascino della materia.
Rassegna stampa:
POSITANO NEWS