“Il Grido” e’ un’ installazione sulla guerra dell’umanità, sul suo spirito distruttore. Le voce della Pachamama (madre tierra) e il grido silenzioso degli oppressi, e la voce profonda di quelli che ne sono rimasti senza e che costituiscono il mondo degli esclusi. Una bocca che grida immagini dell’umanità in guerra: maschere di guerrieri ancestrali, di spiriti protettori carichi di simbolismi, fotografie di guerra. Suoni, oggetti materiali distribuiti sulle superfici che generano un microcosmo costruito su diverse scale con cui il pubblico potrà interagire seguendo il percorso auditivo, visivo, tattile, olfattivo ed emotivo.
Maria del Carmen Sanchez da’ voce al grido della Madre terra: il vaso di terracotta nato dalle sue mani, porta il carico dei suoi sogni, la speranza e la saggezza di quelli che aspettano il tempo della raccolta e consegnano tutto, anno per anno, alla madre terra. Piccole foto con puzzle, mosaici che esplodono di immagini espulse dal paradiso come dal ventre materno. Immagini viste attraverso la lente d’ingrandimento, lo spettatore potrà osservarle, indagarle, scegliendo il proprio angolo visuale.
Nel non senso di un disco che gira nel nulla, nell’assurdo doloroso, quando non resta nessuno per cui lottare, per cui amare e con cui condividere, forse qualcuno fermera’ in tempo il disco segnato perché possa cominciare la melodia. Poesie sul pavimento ( Napalm 1991, J. Berger)unico indizio della parola, quella che ci manca.
Maria del Carmine Sanchez.
Nata in Argentina. Inizia come artista plastica lavorando in Colombia come assistente dello scultore francese Jean-Marie Binoche, realizzando maschere teatrali; come ricercatrice e attrice egresa della Scuola Nacionale di Arte Dramatico di Buenos Aires e si specializza in antropologia teatrale con l’ Odin Teatret di Danimarca e con gli assistenti di Grotowski. Da sette anni vive lavora a stretto contatto con la cultura aborigena e vive in Tilcara, comunità Coya (popolazione di cultura andina che vive al nord dell’Argentina) dove ha fondato e dirige il Centro Intercultural de Creazion Artistica sviluppando un lavoro di ricerca sui miti e la ritualità della cultura antica, sui suoi simboli e gesti culturali. Lavorando sui miti delle culture ancestrali ha sviluppato una tecnica personale di realizzazione delle maschere che fa dialogare con la gestualità propria della popolazione indigena arrivando alla costruzione di installazioni che sono al contempo come una messinscena di arte plastica e arte teatrale. Nel 2000 riceve una borsa per la ricerca teatrale dal Fondo Nacional de las Arts. Nel 2003 ricevano borsa dall’Istituto Nacional de Teatro per una ricerca sul montaggio “La interculturalidad en la creacion teatral” . Viaggia in Germania, invitata dall’European Theater School per collaborare ad uno stage teatrale in Francia, Germania e Italia. Nel 2004 espone la sua prima istallazione: AB ORIGINE, maschere e oggetti, sul mito della creazione della cultura Nahuati del Messico precolombiano. Riceve una borsa dalla Secretaria de Cultura della Nacion Argentina, per Gestione teatrale. Espone AB ORIGINE in Bilbao, Spagna. Nel marzo del 2005 espone la sua installazione IL GRIDO, uno sguardo sulla guerra a Napoli, e organizza uno stage sulla costruzione delle maschere in Le Metec Alegre, con il patrocinio della Direccion de Asuntos Culturales de la Cancilleria Argentina, il Comune di Napoli e la cura di Roberto Boccardi . Attualmente il grido si espone in forma permanente alla Napoli Sotterranea.