La leggenda delle “Scarpette consumate della Madonna dell’Annunziata”

La leggenda delle “Scarpette consumate della Madonna dell’Annunziata”

Ogni anno, il 25 marzo, la Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, nel cuore antico di Napoli, a Forcella, celebra con profonda devozione la Madonna dalle scarpette consumate.

Questa particolare icona religiosa è da secoli simbolo di speranza e protezione, soprattutto per quelli che un tempo venivano chiamati “i figli della Madonna”: i neonati abbandonati alla ruota degli Esposti, ospitati e accuditi dalla Real Casa dell’Annunziata.

La Madonna dalle scarpette consumate

Ai piani superiori dell’Annunziata, custodita come una reliquia preziosa, si trova una statua seicentesca della Madonna, raffigurata come una bambola di porcellana dai lineamenti delicati. Indossa un abito bianco ornato da fili dorati e, dettaglio straordinario, delle piccole scarpe dorate.

Un elemento affascinante colpisce i visitatori: i capelli della Madonna sono veri. Si narra che siano il dono di alcune donne del quartiere, in segno di gratitudine per una grazia ricevuta.

Ma ciò che rende questa statua unica è il mistero che l’avvolge: le sue scarpette si consumano visibilmente con il passare del tempo. I fedeli interpretano questo fenomeno come un segno miracoloso.

Secondo la leggenda, ogni notte la Vergine lascia la basilica per percorrere i vicoli di Napoli, portando conforto e protezione ai suoi “figli”. Le suole sarebbero la testimonianza di questo instancabile pellegrinaggio d’amore.

Il rito del cambio delle scarpette

Il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, si rinnova un rituale carico di fede e simbolismo: le suore dell’Annunziata accompagnano la statua in chiesa per cambiarle le scarpine.

Un gesto semplice, ma profondamente toccante, che rinsalda il legame spirituale tra la Madonna e il popolo napoletano.

Le vecchie scarpette, ormai consumate, vengono poi affidate a famiglie con persone gravemente malate, nella speranza di ottenere una guarigione miracolosa. Se la grazia viene ricevuta, le scarpette vengono restituite alle suore, pronte a essere donate a un’altra famiglia in difficoltà.

Fede oltre ogni riconoscimento ufficiale

Anche se la Chiesa Cattolica non ha mai riconosciuto ufficialmente il miracolo delle scarpette consumate, la devozione popolare verso la Madonna dell’Annunziata rimane viva e profonda.

Per tanti napoletani, quella Madonnina continua ad essere una madre amorevole, capace di accogliere dolori e speranze, e di donare conforto nei momenti più difficili.

Un patrimonio di storie e misteri

La leggenda della Madonna dalle scarpette consumate è solo una delle tante che rendono unico il centro storico di Napoli, un luogo dove il sacro si mescola continuamente al profano, e la fede popolare si intreccia con tradizioni secolari. Camminando tra i vicoli di Forcella, Spaccanapoli o San Gregorio Armeno, si respira un’atmosfera carica di simboli, storie e leggende che da secoli animano la città.

Un esempio emblematico è Napoli Sotterranea, un affascinante mondo nascosto sotto la superficie urbana, fatto di cunicoli greco-romani, rifugi della Seconda guerra mondiale e antiche cisterne. Un viaggio nel sottosuolo che rivela quanto la città sia profondamente stratificata, non solo nella sua struttura architettonica, ma anche nella memoria collettiva dei suoi abitanti.

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