Il bastone di San Giuseppe, tra miracoli e devozione popolare

Il bastone di San Giuseppe, tra miracoli e devozione popolare

Nel cuore del centro storico di Napoli, tra i vicoli della città che raccontano storie secolari, è custodita una reliquia che affascina da secoli i fedeli e incuriosisce i visitatori: il bastone di San Giuseppe. Esso rappresenta non solo un simbolo di fede e di tradizione, ma anche un legame profondo con la devozione popolare che da sempre caratterizza la cultura partenopea.

Il Bastone di San Giuseppe: un tesoro di fede

Il bastone, che oggi è esposto nel Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi, è stato a lungo oggetto di venerazione. Questo museo, situato nel settecentesco Palazzo del Complesso monumentale che ospita anche l’Archivio storico e la Chiesa, ha ripreso una parte importante della storia napoletana. Gli spazi sono stati riprogettati da Davide Vargas per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva nella tradizione storica e religiosa di Napoli. La struttura risale alla Congregazione di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi e Vergognosi, fondata nel 1740 da Francesco Cerio con il supporto di figure come Domenico Orsini e Nicola Antonio Pirro Carafa.

Il bastone di San Giuseppe è stato legato indissolubilmente a questa congregazione, che svolgeva una missione di carità: vestire i poveri, specialmente i “nudi e vergognosi” della città. La festività di San Giuseppe, celebrata il 19 marzo, è un momento di grande significato. Era in occasione di questa festa che la congregazione distribuiva i vestiti ai bisognosi, e anche la famiglia reale Borbonica, tra cui il re Carlo e la regina Maria Carolina, partecipavano all’evento, donando abiti e altre forme di assistenza.

La storia di come è arrivata la reliquia a Napoli

La storia del bastone di San Giuseppe è avvolta nel mistero e nella leggenda. Secondo una delle versioni più accreditate, il bastone arrivò a Napoli nel 1712 grazie a Nicola Grimaldi, celebre cantante napoletano. La sua fama e il suo stretto legame con la corte inglese gli permisero di salvare dalla condanna a morte un suo conoscente, Richard Hampden. Per ringraziarlo, la madre di Hampden gli donò una reliquia che apparteneva alla sua famiglia da secoli: il bastone di San Giuseppe. Questo bastone, secondo la tradizione, era stato portato in Inghilterra dai crociati di ritorno dalla Terra Santa e conservato gelosamente dai discendenti.

Nel 1795, la reliquia venne affidata alla custodia della Congregazione di San Giuseppe dei Nudi, dove rimase celata alla devozione popolare per molti anni. Solo nel 2019, grazie all’intervento del sovrintendente de Flaviis, il bastone venne esposto al pubblico, permettendo così a molti di ammirarlo.

Il Bastone: simbolo di miracoli e di fede

Il bastone di San Giuseppe non è solo un oggetto fisico, ma un simbolo di devozione e di fede che ha attraversato i secoli. La reliquia, che non è mai stata restaurata e che si presenta nello stesso stato in cui giunse a Napoli nel 1795, è avvolta da una sorta di sacralità che affascina chiunque si avvicini ad essa. Le voci che circolavano già nel Medioevo parlavano di un legame con Giuseppe d’Arimatea, sostenendo che era stato proprio lui a portarla in Inghilterra. La sua realizzazione in un legno misterioso, forse proveniente da un albero di rose, aggiunge ulteriore fascino al mito.

Le tradizioni che legano Napoli alla festa di San Giuseppe

Quando il bastone veniva esposto, accadeva un vero e proprio fervore religioso e popolare. La città si animava, e la tradizione gastronomica napoletana si intrecciava con la devozione. In particolare, le zeppole fritte, tipico dolce della festa di San Giuseppe – 19 marzo, Festa del Papà – divennero simbolo di questa giornata. La tradizione di preparare le zeppole in onore del santo, infatti, nasce proprio da queste celebrazioni, in cui il popolo napoletano, in segno di gratitudine e di festa, offriva questi dolci prelibati in onore del Santo.

Un legame che non svanisce

Quasi tre secoli dopo la sua fondazione, la Congregazione di San Giuseppe continua a portare avanti la sua opera di carità con orgoglio e un forte senso di identità.  Così il bastone di San Giuseppe non è solo un oggetto religioso: è una testimonianza vivente della storia di Napoli, della sua gente e della sua devozione che, ancora oggi, trova espressione nelle opere di carità e nelle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

In conclusione, il bastone di San Giuseppe non è solo un semplice oggetto di culto: è un simbolo di speranza, di miracoli, di legami che trascendono il tempo e di una fede che, anche nei secoli, continua a nutrire la devozione di tanti. La sua storia, che si intreccia con quella di Napoli, è un richiamo potente alla spiritualità e alla cultura popolare della città, dove il sacro e il profano si mescolano in un continuo scambio che arricchisce e rinnova ogni anno le tradizioni.

Uno scrigno di storia e tradizione

Il centro storico di Napoli è un vero e proprio scrigno di storia, fede e tradizione. Ogni angolo della città racconta una leggenda, un culto o una storia che ha attraversato i secoli. Un esempio straordinario è Napoli Sotterranea, un affascinante reticolo di cunicoli greco-romani e antiche cisterne, che si snodano sotto la città. Un viaggio nel sottosuolo che mette in luce quanto Napoli sia stratificata, non solo nella sua architettura, ma anche nella memoria e nelle tradizioni che hanno plasmato la sua identità.

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