Il ritorno dell’acqua suffregna di Napoli: un patrimonio storico e naturale recuperato

Il ritorno dell’acqua suffregna di Napoli: un patrimonio storico e naturale recuperato

A Napoli, tra le tradizioni più radicate e gli elementi che raccontano la storia millenaria della città, c’è una risorsa che ha attraversato i secoli, diventando simbolo di salute e benessere: l’acqua suffregna. Conosciuta anche come “acqua delle mummare” o “acqua del Chiatamone”, quest’acqua sulfurea, naturalmente frizzante, sgorga da una sorgente situata nel quartiere di Santa Lucia. Un tempo molto apprezzata e diffusa, l’acqua suffregna veniva ritenuta particolarmente benefica per le sue proprietà curative, in particolare per contrastare l’anemia e le carenze di ferro.

L’acqua sulfurea, dalla particolare composizione chimica, si distingue per il suo sapore leggermente effervescente, che – un tempo – la rendeva particolarmente gradita a chi cercava una fonte naturale di sollievo per i disturbi legati alla carenza di ferro. Le testimonianze storiche e popolari ci parlano di come le “mummare”, figure di donne che, a Napoli, vendevano quest’acqua direttamente dalle fonti, abbiano diffuso la conoscenza delle sue proprietà benefiche, contribuendo alla sua fama in tutta la città.

Un ritrovamento storico: la fonte dell’acqua suffregna riapre i battenti

Nel corso degli anni, la sorgente che dava vita all’acqua suffregna è caduta nell’oblio, ma un’incredibile scoperta ha riportato alla luce uno degli angoli più affascinanti della storia di Napoli. L’11 giugno scorso, infatti, è stata annunciata la ritrovata fonte dell’acqua suffregna, dopo più di cinquant’anni di abbandono. La sorgente, situata in via Chiatamone, è stata oggetto di un progetto di riscoperta che ha coinvolto l’ABC (Azienda Speciale per la gestione dell’Acquedotto di Napoli), il laboratorio Architettura Nomade (LAN), struttura di coordinamento della Rete CoolCity, e con i comitati culturali come Hydrosòphia. Così lo scorso 4 giugno la sorgente dell’acqua suffregna è stata riconsegnata al Comune di Napoli.

Grazie a un lungo processo di indagini e restauri, l’acqua suffregna è stata sottoposta a rigorosi test di qualità, che hanno certificato la sua potabilità e la possibilità di utilizzarla sia a fini turistici che di consumo. Questo risultato rappresenta una straordinaria opportunità per Napoli, poiché l’acqua suffregna potrà tornare ad essere un’attrazione per i visitatori e, al contempo, un elemento di ritorno alle radici della tradizione partenopea.

Le prospettive future: turismo e consumo

La scoperta della fonte dell’acqua suffregna non è solo un fatto storico, ma anche una risorsa per il futuro della città. I test, condotti dall’ABC, hanno confermato che l’acqua può essere utilizzata sia per fini potabili che turistici, aprendo così la porta a nuove opportunità per il quartiere di Santa Lucia e per tutta Napoli. Non solo sarà possibile recuperare un pezzo di storia, ma l’acqua potrà diventare anche un richiamo per il turismo, attirando curiosi e appassionati di cultura e tradizione.

Un ritorno alle radici

L’acqua suffregna rappresenta, oggi come un tempo, non solo una risorsa naturale, ma anche un simbolo di resilienza e di legame profondo con il territorio. La riscoperta della sua fonte, insieme alla possibilità di utilizzarla, ci invita a riflettere sulla storia di Napoli, sulle sue tradizioni e sul valore di preservare il patrimonio culturale e naturale della città. La riscoperta dell’acqua ferrata non è solo una vittoria per gli appassionati di storia, ma un segno di quanto la città di Napoli sia ancora capace di sorprendere, portando alla luce un pezzo del suo passato che, oggi, diventa anche un’opportunità per il futuro.

Il centro storico di Napoli: un viaggio tra storia, cultura e sottoterra

Il centro storico di Napoli è un autentico scrigno di tesori, dove ogni angolo racconta secoli di storia e tradizione. Passeggiando per le sue strade, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, ci si trova immersi in un’atmosfera unica, che mescola la modernità alla memoria di un passato che affonda le radici nell’antichità. Dal maestoso Duomo di San Gennaro, simbolo della devozione napoletana, alla Spaccanapoli, arteria principale che divide il cuore della città, ogni passo svela un nuovo capitolo della storia partenopea.

Ma se si vuole scoprire Napoli in tutta la sua profondità, bisogna guardare anche sotto la superficie. Un’esperienza imperdibile è infatti quella che offre Napoli Sotterranea, un affascinante percorso che svela i segreti nascosti sotto i piedi dei visitatori. Questo incredibile sistema di cunicoli, gallerie e catacombe si estende per chilometri sotto la città e affonda le sue origini nell’epoca greco-romana. Le sue storie, che spaziano dalla costruzione degli acquedotti alla difesa durante la Seconda Guerra Mondiale, offrono uno spaccato inedito e suggestivo della città, rivelando come Napoli sia una città che vive e respira su più livelli.

Esplorare Napoli Sotterranea significa viaggiare nel tempo, riscoprendo la città antica, quella che non si vede, ma che è sempre stata parte integrante della vita quotidiana. Questa esperienza aggiunge una dimensione unica alla visita di Napoli, dove il passato e il presente si intrecciano in un affascinante mosaico di cultura, arte e storia. La ricoperta dell’acqua suffregna, si inserisce perfettamente in questo contesto di valorizzazione e riscoperta del patrimonio napoletano, che si estende anche nei meandri sotterranei della città, dove si celano secoli di leggende e verità dimenticate.

Leave Comment