Dopo cinque anni di chiusura, il 30 novembre 2024 ha riaperto le sue porte uno dei gioielli più preziosi del patrimonio storico-artistico napoletano: la Farmacia Storica degli Incurabili, insieme al Museo delle Arti Sanitarie. Un ritorno atteso, che celebra il connubio tra bellezza artistica, rigore scientifico e memoria collettiva.
Un capolavoro barocco nel cuore di Napoli
Situata nel complesso monumentale dell’Ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, fondato da Maria Lorenza Longo nel 1522, la Farmacia Storica è l’esempio più straordinario della medicina illuministica a Napoli. Un luogo dove arte e scienza si intrecciano armoniosamente, simbolo della trasformazione dell’ospedale da luogo di carità a istituzione moderna di cura.
Realizzata su progetto dell’architetto Domenico Antonio Vaccaro nel 1729, la Farmacia si articola in un percorso rigoroso e affascinante: dalla controspezieria alla grande sala, fino ai laboratori. Gli spazi, separati con razionalità moderna, riflettono l’efficienza di un laboratorio farmaceutico d’avanguardia, senza rinunciare all’estetica raffinata del barocco e rococò napoletano.
L’arte della cura
Entrare nella Farmacia significa immergersi in un mondo antico ma perfettamente conservato. La controspezieria accoglie i visitatori con un grande bancone in radica di noce, un soffitto decorato da cupole ellittiche e pareti foderate da stigli dorati contenenti vasi in ceramica, affrescati con paesaggi immaginari e creature fantastiche. Alcuni ancora conservano residui di preparati farmaceutici: resine, polveri e liquidi che evocano il sapere alchemico ed esoterico dell’epoca.
Proseguendo, si accede alla grande sala, riservata alle adunanze e vietata alla vendita di medicinali, dove troneggia la statua di Antonio Maggiocca, il giurista e governatore degli Incurabili, che con gesto eloquente invita a contemplare lo splendore dell’ambiente. Le porte scorrevoli, gli intagli dorati di Gennaro Di Fiore, il pavimento in maiolica della bottega dei Massa e il soffitto affrescato dal Bardellino – con il dipinto Macaone cura Menelao ferito – offrono un’esperienza visiva unica.
La scienza del farmaco
La Farmacia non era solo un luogo di bellezza e rappresentanza: al suo interno si svolgeva un’intensa attività di preparazione farmaceutica. Nei laboratori si producevano medicinali galenici e chimici, molti dei quali riportati nel ricettario incurabilino del Settecento. Tra questi, la celebre Teriaca, conservata in un’urna marmorea realizzata da Crescenzio Trinchese, rappresentava la panacea per ogni male. Questa antica preparazione, già citata da Galeno e contenente oppio, carne di vipera ed erbe medicinali, era regolamentata dallo Stato per il suo alto valore terapeutico e simbolico.
Accanto alla Teriaca, numerosi rimedi venivano realizzati con sostanze minerali e animali: fitobezoari, denti di pesci marini, mercurio e arsenico, usati per trattare malattie gravi come la sifilide in epoca pre-antibiotica.
Un centro di formazione e ricerca
L’organizzazione della Farmacia era meticolosa. Ogni fase, dalla prescrizione alla consegna, era tracciata e collegata al nome del paziente. Il direttore fungeva anche da formatore per i giovani speziali. Figure come sciroppai, unzionari, fisici e cerusici accedevano alla controspezieria per ritirare i farmaci, realizzati secondo metodi scientifici che anticipavano la medicina moderna.
Questa attenzione al dettaglio e alla formazione testimonia la visione illuminata del Vicereame austriaco, che vide nella ricerca farmaceutica una delle frontiere del sapere medico.
Un patrimonio restituito alla città
La riapertura della Farmacia Storica degli Incurabili rappresenta molto più di un evento culturale: è la restituzione di un patrimonio identitario a Napoli, un luogo in cui la storia della medicina si intreccia con l’arte, l’alchimia e la fiducia popolare. Un simbolo di come la scienza possa dialogare con la bellezza, e di come la memoria possa tornare viva, potente e condivisa.
Oggi, grazie al lavoro di restauro e alla dedizione di studiosi, artigiani e istituzioni, questo scrigno di sapere è di nuovo accessibile al pubblico. Un invito a riscoprire la nostra storia, attraverso il linguaggio universale della cura.
Il centro storico di Napoli: un museo a cielo aperto
La riapertura della Farmacia Storica degli Incurabili si inserisce perfettamente nel contesto del centro storico di Napoli, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Un luogo unico al mondo, dove epoche diverse convivono in un equilibrio straordinario: dalle tracce greco-romane alle architetture medievali, rinascimentali e barocche, passando per vicoli vivaci, piazze animate e palazzi nobiliari ricchi di storie e leggende. Tra le meraviglie nascoste del sottosuolo, spicca Napoli Sotterranea, un percorso affascinante che conduce i visitatori tra cunicoli, acquedotti antichi e rifugi bellici, rivelando l’anima più profonda e misteriosa della città. Passeggiare nel cuore di Napoli significa attraversare secoli di storia, arte e cultura, in un viaggio che stimola tutti i sensi e arricchisce lo spirito. In questo contesto, la Farmacia degli Incurabili rappresenta un ulteriore tassello del patrimonio culturale napoletano, custode di una memoria scientifica e artistica che oggi più che mai merita di essere riscoperta.