La storia del Banco di Napoli

La storia del Banco di Napoli

Il Banco di Napoli ha radici antiche che risalgono al XV secolo, con i primi banchi pubblici delle opere pie a Napoli. Sebbene comunemente si attribuisca la sua nascita al Monte della Pietà nel 1539, documenti recenti indicano che la cassa di deposito della Casa Santa dell’Annunziata potrebbe far risalire l’origine del banco addirittura al 1463.

Inizialmente, queste istituzioni facevano parte delle opere pie, come la Casa Santa dell’Annunziata e altre istituzioni religiose, prima di diventare veri e propri banchi pubblici nel XVI secolo. Nel corso dei secoli, il Banco di Napoli ha svolto un ruolo cruciale nella vita economica del Meridione e oltre. Durante il XVII secolo, Napoli fu teatro di eventi significativi come la rivolta di Masaniello nel 1647 e l’ascesa di Carlo di Borbone nel 1734, che portò a un rinnovato sviluppo economico con progetti come la Reggia di Caserta e il Teatro San Carlo. Tuttavia, la Rivoluzione Francese e le successive guerre portarono a una crisi economica, con la corsa agli armamenti che esaurì le riserve dei banchi pubblici. Nel 1806, con l’ascesa di Giuseppe Bonaparte a Napoli, il Banco delle Due Sicilie fu fondato da Gioacchino Murat.

Con l’unificazione italiana nel 1861, il Banco delle Due Sicilie divenne il Banco di Napoli, contribuendo allo sviluppo economico del paese attraverso l’emissione di banconote e l’espansione delle filiali in tutto il territorio nazionale. Nonostante le sfide, come la crisi economica alla fine del XIX secolo e le restrizioni imposte dalla Società delle Nazioni dopo la prima guerra mondiale, il Banco di Napoli mantenne la sua rilevanza, anche attraverso l’apertura di filiali all’estero. Tuttavia, nel corso del XX secolo, il Banco attraversò varie crisi, culminando nell’incorporazione nel gruppo Sanpaolo IMI nel 2002, dopo la scissione tra Banco di Napoli S.p.A. e Fondazione.

La storia del Banco di Napoli riflette non solo gli sviluppi economici del Sud Italia, ma anche le trasformazioni politiche e sociali del paese nel corso dei secoli, lasciando un’impronta duratura nella storia bancaria italiana.

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